# ZERO-SETTANTA-CINQUE
- winedipity
- 31 ago 2024
- Tempo di lettura: 3 min
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Nel mondo del vino quando pensiamo a “zerosettantacinque” pensiamo subito al formato classico di una bottiglia di vino. Ma come si è arrivati a questa scelta?
Questa istituzionalizzazione è arrivata nel 1975 quando la Comunità Europea sugli imballaggi decretò che le bottiglie potevano essere messe in commercio in recipienti da 25cl - 37,5cl. - 50cl. - 0,75L - 1L e1,5L.
Per il formato classico venne scelto 0,75L perché era una via di mezzo tra le varie unità di misura proposte. La Svizzera ha fatto la medesima scelta.
Non esiste un’unica risposta, ne esistono molteplici e si intrecciano in una complessa rete tra tradizione, praticità e comodità. Anche tra esperti del settore ci sono motivazioni diverse. Sono però riconducibili a quattro filoni ben distinti che indicato qui sotto, lasciando a voi la scelta su quale sia la più veritiera.
1. I SOFFIATORI DI VETRO
Una prima e affascinante ipotesi vuole che il formato da 0,75L dipenda dalla capacità polmonare degli antichi soffiatori di vetro. Infatti si dice che erano in grado di soffiare e plasmare in un solo colpo bottiglie fino a 0,65 – 0,75L.
Venne scelto il formato con capienza da 0,75L, per praticità e convenienza tramandando questo anche alle generazioni successive.
2. 1/6 DI GALLONE
La seconda ipotesi ci porta nel Regno Unito. Qui, l’unità di misura dei liquidi è il gallone (circa 4,5 litri). Nella tradizione anglosassone le casse per il trasporto del vino contengono 2 galloni di vino (9 litri circa).
In queste casse si decise di inserire 12 bottiglie, una quantità considerata pratica e vantaggiosa per il commercio e il trasporto dei vini. Le bottiglie furono pensate da 0,75L (0,75 l x 12 = 9 l).
Il formato da 75 cl dunque sarebbe stato tramandato dagli inglesi. Ancora oggi nel Regno Unito le casse per il trasporto di vino e di liquidi contengono 12 bottiglie (2 galloni), mentre in Svizzera, Italia e Francia 6 bottiglie.
3. ESIGENZA “DA OSTERIA”
Secondo un’altra ipotesi il formato di 0,75L fu introdotto per andare incontro alle esigenze delle osterie. Corrisponde a circa 6 bicchieri di vino da 125 ml, la capienza tipica del tradizionale bicchiere da osteria.
In questo modo gli osti potevano calcolare il numero di bottiglie da stappare in base alle richieste dei loro clienti. Si decise dunque per una bottiglia che contenesse un numero pari di bicchieri: 6 appunto perché si dice che in alcune zone, fosse il numero massimo di bicchieri da poter servire!
4. … QUESTIONE DI PESO E PRATICITA’
L’ultima ipotesi riguarda il peso complessivo della bottiglia di vino (vetro + vino).
Si decise di produrre una bottiglia che, riempita con il vino, raggiungesse il chilogrammo. Generalmente il peso del vetro di una bottiglia da 0,75L e del vino in essa contenuta arriva a questa cifra. Oggi il peso delle bottiglie, in base alla tipologia di vetro utilizzata, è molto variabile, ma quello del chilogrammo è uno standard che è stato seguito almeno fino al XX secolo.
Come ogni standard, è soggetto alle variazioni del tempo e dei gusti dei consumatori. E già da tempo nuove tipologie di bottiglie con capienza differente stanno prendendo piede.
Non esiste una risposta esatta e taluni prediligono una teoria piuttosto che un’altra.
Non è però da escludere che un insieme di tutte queste teoria abbia portato al formato da zero-settanta-cinque.
A voi quale teoria convince di più?
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